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venerdì 6 luglio 2012

Pedoni e case deboli

 Avremo certamente compreso in Inizia la battaglia quanto sia importante la struttura pedonale al fine di pianificare le nostre operazioni future, sarà dunque utile continuare ad esaminare le varie situazioni che riguardano questo tema.Oggi prenderemo in esame un problema che nasce da qualche impercettibile errore in fase di apertura, un errore che può decidere le sorti del match e,  che faremo bene ad individuare attraverso le analisi delle nostre partite. Una casa è detta debole quando non può essere difesa da alcun pedone, per conseguenza il pedone che si troverà in detta casa è da considerarsi debole. Individuare il pedone debole come vedremo è molto semplice, procedere alla cattura invece richiede un piano preciso, un errore di calcolo potrebbe capovolgere la situazione e perfino causare un disastro. Nell'esempio al  diagramma 1. il Nero ha un pedone debole in d6, evitare la sua cattura è di estrema importanza per non capitolare; ma è possibile difenderlo? e il Bianco, rischia di vedere la situazione capovolta se non gioca con precisione? vediamo.


Diagramma 1.



La situazione è chiara, il pedone in d6 del Nero si può difendere soltanto con i pezzi, al contrario i pezzi del Bianco sembrano collocati nella maniera più opportuna per catturarlo facilmente. Osserviamo al diagramma 2. l'esatta sequenza di mosse che consentirà al Bianco la cattura del pedone.




                                   1. Cc4, Af8; 2.Td1, Cf6; 3.Aa3
Diagramma 2.


Dopo 3. Aa3 il pedone non può più sfuggire, inoltre la nuova posizione consiglia al Nero di prestare attenzione al pedone e5 che improvvisamente è diventato debole. Ma vi erano anche altri modi che potevano sembrare adatti alla cattura del pedone debole. Proviamo ad esaminarli tornando alla posizione di partenza, cioè al diagramma 1.

martedì 26 giugno 2012

Inizia la battaglia

Dopo aver collocato i nostri pezzi in punti chiave atti a favorire il nostro piano d'azione, ed aver messo al sicuro il nostro Re, l'apertura può dirsi conclusa. Adesso, dopo le prime scaramucce iniziali è il momento di valutare tutte le alternative possibili. Dopo  un attento controllo alla posizione proveniente dall'apertura cercheremo di riconoscere i punti da minacciare, le case da occupare, quelle da proteggere, l'equilibrio o meno della posizione. Ora  inizia lo scontro tattico,  la vera e propria battaglia. In questa fase di gioco, la  reciproca struttura pedonale è di estrema importanza, quindi prima di decidere per una delle tante alternative che ci offre la posizione scaturita dall'apertura prestiamo la massima attenzione a questo importantissimo fattore. Bene, possiamo cominciare ad esaminare uno degli esempi che studieremo su questa importante fase della partita.




Diagramma 1.




Questa disposizione di pedoni nasce dalla variante di spinta della Difesa Francese, la sequenza di mosse è la seguente: 1. e4,e6; 2. d4, d5; 3. e5, c5; 4.c3,.... a questo punto la strategia di gioco dei due contendenti sembra chiara; il Bianco attaccherà sul lato di Re con l'obbiettivo di controllare la casa f5, il Nero dal canto suo cercherà di forzare il lato di Regina con lo scopo di conquistare il punto b4 . Alla ricerca del conseguimento dei propri obbiettivi, i due avversari si ritroveranno ad apertura conclusa, nella posizione che vediamo al diagramma 2.
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Diagramma 2.




La posizione sembra equilibrata, però se il Bianco porta la sua Donna in h3, crea una minaccia di matto. Immaginiamo di essere i conduttori del Bianco, sicuramente la mossa ci sembrerà allettante ma è certo  che il Nero giocherà g6 frustrando così la nostra minaccia di matto, qual'è allora il modo per capire se giocando Dh3 ci troveremo in una posizione vincente? è l'attento esame della disposizione dei pezzi e dei pedoni sulla scacchiera. Partendo da questo presupposto, ci accorgeremo che i nostri pezzi sono ben collocati, ad eccezione della Torre in b1 puntano tutti all'assalto del Re avversario; tutt'altro discorso per il Nero, egli non porta nessuna minaccia al nostro campo. Quindi dopo aver calcolato in profondità le mosse che potrebbero seguire Dh3 non ci resta che giocarla, è senza alcun dubbio una buona mossa.






                                  1. Dh3,g6; 2. Cg3, Db7; 3. f5, Tf-b8                                     
Diagramma 3.
                            


Se osserviamo al diagramma 3. la situazione in scacchiera dopo Dh3 e le conseguenti mosse, ci accorgiamo che la bilancia pende nettamente a favore del Bianco, ora dopo alcune mosse di preparazione si può davvero lanciare l'assalto finale. Cominciamo da una nuova minaccia di matto con Cg5.






                          4. Cg5, Axg5; 5. Axg5, Ca7; 6, fxg6, fxg6; 7.Dh6
Diagramma 4.




Il Nero ha sventato la minaccia di matto catturando il Cavallo in g5, ma, come vediamo al diagramma 4. il Bianco ha molte risorse e dopo poche mosse rinnova la minaccia con 7. Dh6, ora la Regina nera andrà in c8 con l'intenzione di portarsi in f8 per sventare il matto; ma il Bianco, forte del più lontano dei suoi pezzi attaccanti dopo 7....Dc6; annuncia matto in tre. Vediamo:






                           7....Dc8; 8.Axg6,hxg6; 9. Dxc6, Rh8; 10. Af6#
Matto




Il decisivo sacrificio d'Alfiere faceva parte del piano d'attacco, ma è l'attenta valutazione della struttura pedonale che ha permesso al Bianco di elaborare il piano che lo ha portato alla vittoria. Ricordiamo che i pedoni sono l'anima degli scacchi e la loro struttura ci sarà sempre guida per i nostri piani d'attacco o di difesa. Buon pomeriggio





mercoledì 20 giugno 2012

Legge del quadrato e opposizione, test di verifica

Dopo aver esaminato la legge del quadrato e un paio di schemi di opposizione, possiamo passare all'esame di verifica. Prima di farlo però voglio chiarire un punto, qualcosa che potrà sembrare ovvio ma che in ogni modo desidero precisare: ciò che fin qui ho esposto e che continuerò a proporre, non è altro che il metodo di studio che Garry Kasparov consiglia di adottare nel suo "Corso completo di Scacchi" che potete scaricare Qui., io sto solo estraendo le cose che mi sembrano più importanti per migliorare la conoscenza dei concetti di base di ognuno dei temi scacchistici illustrati. Non sto copiando, non è questo che voglio dire (gli schemi si, lo preciso ancora), voglio solo chiarire che per ognuno dei temi esposti in questo blog, è d'obbligo se vogliamo migliorare a scacchi,  affinare questa piccola infarinatura con l'approfondimento. Ok passiamo pure ai test di verifica.


Diagramma 1.

Se abbiamo ben compreso il concetto di legge del quadrato ci sarà chiaro che alla posizione in diagramma 1. il pedone di ognuno dei due contendenti sarà promosso, perché i Re sono fuori dal quadrato e non possono ostacolarli. Ovviamente a questo punto la partita dovrebbe essere patta, eppure uno dei due vince a causa della posizione dei Re. Continuiamo la partita cercando di capire se sarà il Bianco a vincere oppure il Nero. Muove il Bianco.


Diagramma 2.

Al diagramma 2. possiamo appurare quanto sia importante il movimento del Re in questo tipo di finali. Muove il Bianco che è in posizione vincente, ma attenzione, le mosse possibili sono tre , eseguendo quella sbagliata si va incontro ad una inevitabile sconfitta. Qual'è quella giusta?



Diagramma 3.

Il diagramma 3. anche se molto semplice ci serve per migliorare il nostro concetto di "tempi" sulla scacchiera, tema basilare per le nostre valutazioni di gioco. Il Nero deve muovere, ovviamente se va in d8 perde, ma se va in b8 perde l'opposizione; quindi non ha scampo, il Nero è perduto. Ma se per ipotesi toccasse al Bianco muovere quale sarebbe il risultato?



Diagramma 4.


La posizione che vediamo al diagramma 4. è un importante studio dell'eccellente giocatore e straordinario didatta Richard Reti, oserei dire che i suoi due libri "Le nuove idee negli scacchi e "I maestri della scacchiera"  (sempre validi anche se del secolo scorso) possono bastare a un principiante per diventare un giocatore di buon livello. Se osserviamo la posizione, troveremo difficile credere che il Bianco possa pattare. Il suo pedone sarà senz'altro catturato, mentre il pedone Nero è a una distanza del Re bianco che a quanto pare gli consentirà la promozione. Eppure la partita è patta. Muove il Bianco 


Soluzioni:

mercoledì 6 giugno 2012

Ancora opposizione

Afferrare il concetto di opposizione non è poi così semplice per un principiante, esso è denso di molteplici  e sottili sfumature. In ogni caso, in questo tipo di finali,  abbiamo a nostra disposizione un'arma che ci consente di riconoscere ognuna delle suddette sfumature. Di che si tratta? si tratta semplicemente della comprensione dei tempi di gioco, di capire quando è necessario perdere piuttosto che guadagnare un tempo,  o viceversa. Bene; se vogliamo migliorare il nostro concetto di opposizione non ci resta che seguire attentamente gli sviluppi del gioco a partire dalla posizione del seguente diagramma.


Diagramma 1.


In questa posizione la mossa è al Bianco che ha il compito di esaminare al meglio lo schema che farà perdere al Re avversario l'opposizione che ha conquistato con l'ultima mossa. Proviamo a metterci nei panni del Bianco ed osserviamo al diagramma 2. ciò che succede se spingiamo il pedone dalla casa di partenza in b4, guadagnando per conseguenza un tempo.


                                   1. b4, Rb6; 2. b5, Rb7; 3. Rc5, Rc7; 4. b6+. Rb7; 5. Rb5, Rb8!                  
Diagramma 2.

 Inutile continuare; il Nero ha conservato l'opposizione, ora per il Re Bianco è impossibile insediarsi in a7 per controllare la casa di promozione. Non resta che provare a vincere spostando il pedone in avanti di una sola casa, perdendo così un tempo in luogo di guadagnarlo 

domenica 6 maggio 2012

La legge del quadrato, 2. L'opposizione


Nella precedente lezione , abbiamo esaminato una posizione con ancora alcuni pezzi pesanti sulla scacchiera e, la possibilità per il Bianco di cambiarli, effettuato il cambio ne è scaturita la posizione che vediamo al diagramma 1.



Diagramma 1

In questa posizione il Re nero è all'interno del quadrato, ricorderemo che a questo punto si è parlato di un caso eccezionale, si è detto che il pedone poteva promuovere tranquillamente con l'appoggio del Re. In realtà  il Nero ha la possibilità ( sempre che il Bianco glielo permetta ) di guadagnare l'opposizione e di conseguenza la patta. Per  opposizione si intende la posizione dei due Re uno davanti all'altro alla distanza di una traversa o colonna. Non resta che riprendere la partita precedente ripartendo dal diagramma sopracitato. Dopo lo scambio dei pezzi abbiamo questa serie di mosse: 1. Rb2, Re6; 2. Rb3, Rd6; 3. Ra4, Rc6; 4. Ra5. Osserviamo la posizione al diagramma 2. 



Diagramma 2

A questo punto  il Nero ha risposto: 4...., Rb7; ma c'era anche un'altra opportunità, giocando Rc7  avrebbe potuto indurre in errore il Bianco e guadagnare l'opposizione. Dopo 4...., Rc7; 5. Rb5?, Rb7; possiamo vedere in diagramma 3 che il Nero ha guadagnato l'opposizione e per conseguenza la patta.

giovedì 3 maggio 2012

La legge del quadrato

Quando nel finale abbiamo un pedone che si avvia all'ultima traversa per conquistare la facoltà di trasformarsi in  un pezzo conveniente a risolvere la partita e abbiamo il solo Re avversario a contrastarlo, una sola casa di distanza può decidere la partita. Per capire se potrà essere raggiunto, se ha bisogno dell'appoggio del nostro Re o seppure verrà catturato in in ogni caso, è fondamentale conoscere la legge del quadrato. Calcoleremo quindi il nostro quadrato  tracciando una linea che ha come vertice il nostro pedone e lato uguale alla distanza dalla casa di promozione.  Esaminiamo due diagrammi allo scopo di chiarire queste affermazioni.



Diagramma 1
Diagramma 2

Nel diagramma 1 il Re svantaggiato è all'interno del quadrato e catturerà il pedone, mentre nel diagramma 2 è fuori dal quadrato e il pedone sarà promosso.                      
Questa semplice legge ci consente di verificare quanto siano importanti i tempi sulla scacchiera e, ci aiuta ad economizzare sul tempo reale di gioco; sopratutto quando l'orologio ci incalza ed ogni secondo può essere fatale. Indubbiamente tra il rispetto della legge del quadrato e il conteggio  mossa per mossa la differenza di tempo è notevole . Passiamo ora con il diagramma 3 ad un esempio pratico esaminando una situazione con diversi pezzi ancora sulla scacchiera



Diagramma 3

In questa posizione il Bianco ritiene utile cambiare i pezzi pesanti pensando di avvalersi del vantaggio del pedone in b4 che può andare a promozione, procede quindi con il cambio dei pezzi.

1. Txf6, Dxf6; 2. Dxf6, Rxf6; cosa è successo? è successo che il Re nero catturando la Regina è entrato all'interno del quadrato. Ma come in ogni cosa anche negli scacchi ci sono i casi eccezionali, in questo caso il pedone può contare sull'appoggio del suo Re e avviarsi pacatamente alla casa di promozione. Osserviamo al diagramma 4 la posizione scaturita dal cambio dei pezzi.


Diagramma 4
 Naturalmente il Bianco giocherà 3.Rb2, cercando di accompagnare il pedone alla casa di promozione, quindi la sequenza di mosse sarà:
3. Rb2, Re6; 4. Rb3, Rd6; 5. Ra4, Rc6; 6. Ra5, Rb7; 7. Rb5, Rc7; 8. Ra6, Rb8; 9. Rb6, 
Osserviamo al diagramma 5 la posizione dopo queste mosse



Diagramma 5
.In questa posizione il pedone sarà promosso perché il Re bianco potrà insediarsi in a7 e favorirne la promozione; infatti dopo 9....; Rc8; 10, Ra7, Rc7; 11. b5, Rc8; 12. b6, Rd7; 13. b7 e promozione alla successiva. Certo possiamo chiederci, ma se alla mossa 9 il Nero invece di giocare Rc8 avesse giocato Ra8  sarebbe cambiato qualcosa? vediamolo nel diagramma 6.

venerdì 27 aprile 2012

Apertura scacchi, 4. Conclusione.


Bene, direi che per quanto riguarda i temi principali di inizio partita possiamo concludere. Si parlerà ancora di apertura è ovvio, un argomento così vasto non può certo esaurirsi in un paio di pagine. Praticamente questa è solo la prima parte di studio, le conoscenze di base, il bagaglio essenziale per avere un giusto approccio con la fase iniziale della partita. In Apertura 1 si è parlato di teoria delle aperture, di innumerevoli varianti e di quanto sia vasta la letteratura a proposito di questa materia, si tratta di concetti che affronteremo in una fase più avanzata del nostro percorso; al presente accontentiamoci di sapere che esistono tre grandi classi: aperture di gioco aperto, semiaperto, chiuso; e che ogni apertura ha una sua denominazione: Gambetto di Re, di Donna, Evans, Siciliana, Spagnola, Francese eccetera.  Arriverà un momento in cui dovremo specializzarci, avere un nostro repertorio; qualche apertura da conoscere fin nelle più intime profondità per il Bianco, qualche difesa per il Nero, i sistemi universali e, una buona conoscenza di tutto ciò che resta della materia.


Piano di gioco - Ostrowsky 



Ma, prima di addentrarci nello studio della teoria delle aperture è opportuno conoscere alcuni temi scacchistici che ci faranno da battistrada alla comprensione di questa importantissima materia. Legge del quadrato, opposizione, strategia, tattica, mediogioco, teoria dei finali , teoria delle combinazioni ed altro, sono materie che ci accompagneranno nel nostro percorso e, ci  orienteranno a scegliere un Gambetto di Re piuttosto che una Spagnola o una difesa Francese piuttosto che una Philidor, certo, sarà anche il nostro carattere ad aiutarci in questa scelta, se ad esempio siamo calmi e riflessivi sceglieremo aperture di gioco chiuso, se dinamici e intraprendenti, aperture di gioco aperto. E' nostro interesse quindi prepararci attraverso la conoscenza delle materie sopraindicate cominciando ad esaminare dalla prossima lezione  la legge del quadrato.



venerdì 20 aprile 2012

Apertura scacchi, 3. Test di verifica.

Prima di passare alla parte conclusiva. per quanto riguarda la aperture, mi sembra opportuno sottoporre la nostra attenzione ad alcuni test che verificheranno quanto fin qui si è compreso dei concetti esposti in Apertura, 1. e Apertura, 2. Sappiamo certamente che i temi principali d'apertura sono: lo sviluppo, il centro, i tempi, lo spazio, la sicurezza del Re,  lo sviluppo prematuro della Regina, quindi i problemi che cercheremo di risolvere  riguarderanno i suddetti argomenti. Cominciamo con un caso di sviluppo errato.
Nel diagramma 1. il Nero ha sviluppato i Cavalli correttamente ed ha effettuato l'arrocco, ma gli Alfieri sono in una pessima posizione, sopratutto il camposcuro in d6, perché?, perché blocca il pedone d7, e per conseguenza l'Alfiere campochiaro in c8 non ha vie d'uscita. Quale sarà la mossa del Bianco che approfitterà nel modo migliore di questa situazione?. Questo quiz ci dirà se abbiamo assorbito i concetti di sviluppo e di centro. Per quanto riguarda lo spazio vi consiglio un ripasso della partita Morphy - Dominguez in Apertura, 2 


Diagramma 1.


Passiamo adesso alla concezione di tempi. Per sapere se sviluppandoci abbiamo conseguito un vantaggio è necessario contare i tempi, cioè quanti pezzi abbiamo sviluppato in accordo con i temi principali d'apertura. Proviamo con il diagramma 2. a contare i tempi di sviluppo per ognuno dei contendenti.


Diagramma 2.



Occupiamoci ora della sicurezza del Re. Nel terzo diagramma oltre ad un cattivo sviluppo il Bianco non ha ancora arroccato; con la giusta mossa il Nero può concludere la partita velocemente. Qual'è la mossa?



Diagramma 3.



Infine, nel diagramma 4., vediamo un Nero che non ha ancora arroccato e, come se non bastasse, ha avanzato la Regina prematuramente. si potrebbe approfittare della situazione piazzando il Cavallo in c3, si sviluppa e attacca la Regina guadagnando un tempo, oppure giocare Te1 occupando una colonna centrale, favorendo però una mossa di sviluppo, Cge7. Sono buone mosse che migliorano la posizione, se però osserviamo attentamente, c'è una mossa che permette al Bianco di catturare la Regina in cambio dell'Alfiere, Qual'è.






Soluzioni test:




domenica 8 aprile 2012

Apertura scacchi, 2.

Nella precedente lezione abbiamo seguito un esempio di cattivo sviluppo, certo, il Nero ha cominciato con un piccolo disastro, lasciando un pedone in presa, ma non è questo il punto. Sappiamo che i due principi che regolano l'apertura sono: un  rapido sviluppo e il dominio del centro, due principi che si possono fondere in uno, cioè, svilupparsi cercando di dominare il centro. Se osserviamo lo schema in " Apertura. 1"  ci accorgiamo che il Nero ha effettuato soltanto due mosse nel rispetto di questo principio, le ultime due. La causa maggiore  che ha portato alla sconfitta, è stato lo sviluppo prematuro della Regina con lo scopo di pareggiare il pedone perduto e, sopratutto, l'assurdo piano di recupero che l'ha relegata in una zona della scacchiera favorevole all'avversario, da quel punto il Bianco poteva attaccarla e nello stesso tempo svilupparsi cercando di dominare il centro.



 Di norma parlando di centro si intendono le case e4, e5, d4, d5, ma esiste anche un centro allargato che è composto dalle case sopracitate e da quelle a loro adiacenti. Se vogliamo conseguire uno sviluppo che ci consenta di portare a termine la partita lottando per la vittoria fino alla fine, il centro da considerare è quello allargato, è evidente che in queste case i nostri pezzi avranno un raggio d'azione molto più ampio, quindi, dal momento che avremo collocato un paio di pedoni ben protetti e un pezzo minore al centro potremo dire di averlo sotto controllo o addirittura dominarlo; ottenuto un forte centro possiamo passare alla fase successiva che consiste nel guadagno di piccoli vantaggi di spazio e tempi, si tratta di vantaggi temporanei che se ben gestiti potranno portarci al guadagno di un pezzo o a una posizione vincente. Un'altra cosa da tenere presente mentre conseguiamo lo sviluppo  è arroccarci al momento opportuno, cioè quando questa importante mossa che oltre a mettere al sicuro il nostro Re apre una via di comunicazione per le Torri non ci costi una perdita di tempo. Esamineremo adesso una partita in cui il Nero trascura l'arrocco e ne viene conseguentemente punito.

In questa partita il Bianco è condotto da uno dei più grandi scacchisti di sempre l'americano Paul Charles Morphy, questo eminentissimo giocatore visse nell'epoca romantica degli scacchi ed era nettamente superiore a tutti i suoi contemporanei, lo sfidante, che conduce il Nero è Dominguez. 


mercoledì 4 aprile 2012

Apertura scacchi, 1.

Bene, dopo avere esaminato i finali elementari possiamo occuparci adesso di aperture. Quante volte ci siamo chiesti, serve studiare le aperture?, serve si , eccome se serve. E' un problema serio però, se osserviamo  la didattica scacchistica ci accorgiamo che sulle aperture ci sono si un sacco di libri, ma sono rarissimi quelli che spiegano le idee le strategie alla base di ogni apertura,  parlano tutti di varianti su varianti, e quindi,   noi che abbiamo un tempo limitato da dedicare allo studio riteniamo impossibile memorizzare tutte le varianti, e spesso finiamo per disinteressarci delle aperture e andiamo avanti studiando finali, mediogioco e quantaltro, conseguenza? studiamo senza metodo.
 Non serve tra l'altro memorizzare un'infinità di  mosse;  lo ribadisco,  serve anzitutto conoscere le idee; le strutture pedonali tipiche della siciliana o della Grunfeld, il tipo di mediogioco che incontreremo all'uscita delle aperture che inseriremo nel nostro repertorio. Certo per questo ci vuole tempo, è necessario cominciare a conoscere le leggi che motivano le idee di ogni apertura. Sono due i principi che regolano la lotta in apertura:  1. ( rapido sviluppo dei pezzi) 2.( occupazione del centro con i pedoni o controllo con i pezzi leggeri.), ne consegue che le nostre prime mosse saranno mirate al raggiungimento di questi obbiettivi. Conviene aprire con  i pedoni della colonna e o della colonna d,  sviluppare i Cavalli prima degli Alfieri. Questi ultimi possono controllare buona parte della scacchiera dalla posizione iniziale mentre i Cavalli sono inattivi, non muovere lo stesso pezzo ne lo stesso pedone in fase d'apertura fatto salvo alcuni casi eccezionali, non muovere prematuramente la Regina.  Di norma, dopo aver collocato i cavalli e gli Alfieri si procede con l'arrocco, si sviluppano le Torri e infine la Regina. E' fondamentale mentre sviluppiamo i pezzi collocarli in maniera che interagiscano tra di loro, questo è categorico, l'ordine di uscita dei pezzi può cambiare, dipende dalle risposte che avremo dal nostro avversario, ma i pezzi devono essere disposti in modo che formino un insieme organico. Passiamo adesso ad un rapido esempio di cattivo sviluppo.

domenica 1 aprile 2012

Test sui matti elementari

Test 1) Costringiamo il Re nell'angolo e diamo scacco matto



Test 2) Cerchiamo uno schema rapido per dare il matto, da questa posizione possiamo ottenerlo in 4 mosse

                                                                  


Test 3) Nel finale di Torre e Re contro Re, per restringere lo spazio al Re svantaggiato è necessario che il Re in vantaggio gli si ponga davanti a salto di Cavallo, nell'eventualità che i due Re si trovino già a salto di Cavallo ed il tratto spetti al giocatore in vantaggio, questi deve fare una mossa d'attesa con la Torre. In questa posizione si può ottenere il matto in quattro mosse.




Test 4) Per ottenere il matto con due Torri e Re contro Re, le Torri si devono posizionare lontano dal Re e  su traverse diverse ma adiacenti, dal momento che si avrà il Re davanti   a una traversa di distanza possiamo innescare il procedimento a scala. Anche qui si può ottenere il matto in quattro.




Test 5) Nell'ultimo diagramma dobbiamo forzare il matto con Re e Regina contro Re, Il modo migliore in questo tipo di matto consiste nell'accompagnare il Re verso i bordi della scacchiera con la sola Regina, senza dare scacchi e mantenendosi a salto di Cavallo; confinato il Re svantaggiato ai bordi, il Re in vantaggio interviene per appoggiare il matto.  E' necessario lasciare due caselle accessibili al Re braccato per non rischiare di incappare nello stallo.. In questa posizione dobbiamo ottenere il matto senza oltrepassare le 15 mosse.


 

Soluzioni test:

mercoledì 28 marzo 2012

Re Alfiere e Cavallo contro Re, 2.

Come promesso, torno a parlare di Re Alfiere e Cavallo contro Re. Si è già detto che per quanto questo finale sia teoricamente vinto dal giocatore in vantaggio, non è del tutto garantito che lo stesso riesca a portare a termine la partita forzando lo scacco matto. Si verifica alcune volte, anche in partite tra giocatori con Elo 2200-2400 ossia maestri federali o internazionali, che la partita si concluda con una patta a causa della regola delle 50 mosse. Sostanzialmente, se per 50 mosse consecutive nessuno dei giocatori contrapposti cattura un pedone o un pezzo la partita è dichiarata patta.

Quindi, costringere il Re verso l'angolo che può essere attaccato dall'Alfiere non basta, è necessario controllare attentamente che il Re non fugga dall'angolo in cui possiamo dare il matto, un solo errore, una sola fuga del Re, può fatalmente condurre alla patta. Nella  posizione che andremo a vedere,  il giocatore in vantaggio ha come obbiettivo principale il controllo del Re,  lo scacco matto sarà una conseguenza. Ricordiamo: costringere il Re verso l'angolo che può essere attaccato dall'Alfiere, raggiunto questo obbiettivo,  è altrettanto importante fare in modo che non ne esca. Vediamo

lunedì 26 marzo 2012

Re Alfiere e Cavallo contro Re

Inizio col dire che tra i matti fondamentali questo è il più difficoltoso, difficile al punto che anche un giocatore esperto rischia di vedersi sfuggire il Re fino alla patta. Eppure questo finale è teoricamente vinto dal giocatore in vantaggio, al contrario del finale con Re e cavalli contro Re che è teoricamente una patta. Preciso che nel finale di Re e Cavalli contro Re è possibile dare scacco matto, ma questa possibilità  può realizzarsi solo in caso di errore dell'avversario.
Anzitutto dobbiamo sapere che in questo finale la parte in vantaggio può dare il matto solo in due dei quattro angoli della scacchiera, poiché la casa d'angolo in cui il Re sarà mattato deve avere lo stesso colore di quelle in cui si muove l'Alfiere. Quindi non dimentichiamo che è d'obbligo costringere il Re avversario in uno dei due angoli che possono essere attaccati dall'Alfiere. Ma cominciamo a vedere uno schema di matto partendo da una posizione favorevole, cioè una posizione in cui il Re si trova nell'angolo che può essere attaccato dall'Alfiere.

venerdì 23 marzo 2012

Re e Alfieri contro Re

Pensavo di scrivere qualcosa intorno alle regole che governano gli scacchi. Ad esempio, nei matti fondamentali, ci sono alcune regole da rispettare se si vuole che la parte in vantaggio dia scacco matto.  D'altro canto se vogliamo migliorare a scacchi, non basta giocare, è necessario conoscerne la teoria. Un giocatore che muove i primi passi nell'universo scacchistico, sa sicuramente come si muovono i pezzi, conosce le regole principali, i principi di base, e magari con un po di sforzo riconosce le continuazioni forzate per un paio di mosse.




Sviluppate queste prime conoscenze,  se si vuole progredire,  è necessario immergersi nello studio delle teoria scacchistica. Quindi, cosi come in matematica è necessario iniziare dalla  tabellina, negli scacchi serve iniziare dalle regole che governano i matti fondamentali o elementari.
I pezzi che incontriamo nei matti fondamentali sono: Re e Regina Contro Re; 2 Torri contro Re; Torre contro Re, Re e Alfieri contro Re; Re Alfiere e Cavallo contro Re. In tutte questa situazioni, si arriva al matto costringendo il Re in un angolo o ai bordi della scacchiera. Detto questo, con l'aiuto del "Corso completo di scacchi" di Garry Kasparov, passo ad illustrarvi il matto di Re e Alfieri contro Re.